L'Associazione
R.I.T.A. Il Bello della Malattia è il nome dell’Associazione a cui abbiamo dato vita, valorizzando l’eredità affettiva dei nostri genitori, prematuramente scomparsi. All’interno di RI(TA)nascere insiEM(ILIO)e con tAN(TONIO)to amoRE(NATA) sono custodite le loro presenze. Partendo da questo fuoco sacro, svolgiamo attività di volontariato in ambito assistenziale di natura socio-sanitaria.
Per questo motivo, il nostro logo è una meravigliosa Fenice, capace di risorgere per darsi e dare nuova vita.
“Il Bello della Malattia” è, invece, un ossimoro che lancia una grande provocazione: trova il bello nella malattia! Presupponendo che il bello c’è e la capacità di coglierlo fa la differenza nel modo in cui fai esperienza di una sfida come la patologia.
Si perché l’esperienza della malattia può essere un prezioso acceleratore di consapevolezze e allora ci si può stupire ad osservare cosa c’è oltre: solidarietà, gioia, crescita, gratitudine, contributo, condivisione e molto altro ancora, insomma il bello, nella malattia come nella vita!
UN PO’ DI STORIA…
Il progetto dell’Associazione nasce dalla fusione dell’esperienza di pazienti/care giver (Azzurra ed Eleonora) e dalla frustrazione di un medico illuminato (Barbara), che desidera andare oltre.
Iniziamo dal principio: la malattia della mamma di Eleonora, la porta a leggere un libro “Perché io sogno forte” di Roberta Liguori, da cui mamma e figlia, traggono forza e strumenti potenti per attraversare il loro momento di dolore. A distanza di mesi dalla morte di Rita, quel testo raggiunge Azzurra e diventa il suo carburante per rinascere; partendo da qui intraprende un percorso di crescita personale con una scuola di formazione e, nel corso di una visita, mette al corrente il suo medico neurologo, Barbara, delle rivoluzioni che sta apportando nella sua vita, dei risultati che con quel cambio di prospettiva sta ottenendo e le regala la lettura che ha avviato tutto il processo.
Da lì a poco a Roma viene organizzato un corso di comunicazione efficace tenuto dall’autrice del famoso libro-ispirazione e le tre donne vi partecipano insieme.
Gli strumenti sono troppi e troppo preziosi per non essere condivisi e, per questo motivo, le due ragazze-pazienti cercano un modo per raggiungere chi, in ambito sanitario, sta passando dall’inferno che loro stesse avevano attraversato poco prima.
Azzurra ed Eleonora decidono di partecipare a un mercatino dell’usato per vendere tutti gli abiti e gli averi di Rita. Con il ricavato vengono acquistate le prime 30 copie del libro che aveva già cambiato l’approccio alla malattia ad altre persone. Le destinatarie del nostro dono sono state le pazienti oncologiche di alcuni ospedali di Roma.
Barbara, intanto, collaborando con uno studio polispecialistico propone il progetto “Il Bello della Malattia”: una serie di interventi sanitari svolti sul territorio, nell’intenzione di essere accanto in modo non convenzionale.
Insieme abbiamo cercato altri modi per finanziare la nostra sete di solidarietà, il nostro messaggio di fiducia, il nostro desiderio di infondere coraggio ed acquistare altre copie da poter donare.
E’ così che sono nate le medagliette motivazionali, che ci hanno consentito di raggiungere un altro centinaio di persone, tra pazienti, familiari e medici ispirati.
Parallelamente il rapporto, il confronto, l’affetto e la condivisione di intenti tra Azzurra, Barbara ed Eleonora si rafforzava e… l’ambizione di fare qualcosa di grande delle nostre storie, è diventato R.I.T.A. Il Bello della Malattia.
Perché siamo convinte che il dolore è un patrimonio prezioso. Se non ti ha reso una persona migliore, lo hai sprecato. Noi siamo qui per aiutare anche te a valorizzarlo e metterlo a servizio dei tuoi sogni più ambiziosi!